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Prevenzione

PICCOLE VARIAZIONI MIGLIORANO GLI OUTCOME DI CARDIOPATIA NEGLI USA

Manuela Casula - Comitato editoriale SITeCS 25/02/2010


Londra, UK - Gli Stati Uniti devono focalizzarsi su semplici azioni per migliorare gli outcome di cardiopatia-come l'incoraggiamento dei cambiamenti dello stile di vita e un efficacie controllo dell'ipertensione-piuttosto che concentrarsi solo su grandi interventi tecnologici o di farmacoutilizzazione, conclude un nuovo editoriale di Lancet [1].
L'editoriale commenta due nuovi report [2,3], il primo dei quali, dal Centers for Disease Control and Prevention (CDC),consiste di 572 pagine e mostra che-nonostante il declino aggiustato per età del 41% nella mortalità da patologie cardiache tra il 1990 e il 2007-la cardiopatia rimane la causa principale delle morti negli USA. Nel 2006, quasi 650.000 americani sono morti per malattia cardiaca. Il secondo report, dall'Institute of Medicine (IOM) e presentato da heartwire nel mese di febbraio, riguarda specificamente l'ipertensione e denuncia la necessità di un miglior trattamento della pressione alta in USA.


L'uso della tecnologia cresce, ma crea un dilemma
Il documento del CDC nota che gli USA "spendono più per la salute pro capite di qualunque altro Paese, e le spese sanitarie continuano ad aumentare." Nonostante ciò, l'aspettativa di vita alla nascita resta inferiore a quella della maggior parte delle nazioni industrializzate.
Il report include una parte speciale sulla tecnologia medica, illustrando che l'uso di medical imaging avanzato è triplicata nella scorsa decade e che l'uso di altre procedure è incrementato. Tre procedure cardiache-PTCA, CABG e inserimento di pacemaker, cardioverter o defibrillatore-erano tra le prime sei procedure per spesa negli USA nel 2006. Dal 1999 al 2006, le ospedalizzazioni per impianto di pacemaker cardiaci, cardioverter e/o defibrillatori erano aumentate del 64%. Durante lo stesso periodo, c'era un aumento del 65% nel numero di dimissioni ospedaliere con PTCA come procedura principale. In effetti, il report dedica un'intera pagina alle procedure di angioplastica e di stent coronarico e traccia le serie di eventi che hanno accompagnato l'avvento degli stent medicati (drug-eluting stents, DES) negli USA-introduzione, adozione, rapida diffusione e conseguente riconsiderazione-come un esempio della complessità dei progressi tecnologici in medicina.
"Il dilemma è come meglio indirizzare le nuove tecnologie, dato che sono molto più care delle vecchie opzioni e il loro impatto su sottogruppi di popolazione ampi e molto diversi non sarà completamente noto finché non verranno largamente utilizzati e studiati per lunghi periodi di tempo," afferma il report del CDC. "Resta la domanda" di come sia possibile l'innovazione e il miglioramento di tecnologie nuove o già esistenti "quando le risorse sono limitate e le spese sanitarie crescono a livelli inaccettabili," conclude.


L'uso di farmaci cresce a dismisura; lo stile di vita è trascurato

A crescere esponenzialmente è anche l'uso di farmaci da prescrizione, con l'utilizzo di statine aumentato quasi di 10 volte, dal 2% nel 1988-1994 al 22% nel 2003-2006 in soggetti di almeno 45 anni di età e quello degli antidiabetici nella stessa classe di età incrementato del 50%. "Sebbene le concentrazioni di colesterolo plasmatico siano diminuite, [il report] mostra anche che il solo approccio farmacologico non è sufficiente a controllare e gestire il numero crescente di casi di coronaropatia in USA," commenta l'editoriale di Lancet. Negli Stati Uniti i fattori di rischio relativi allo stile di vita vengono trascurati, aggiunge, dove il 22% degli uomini e il 17% delle donne ancora fumano, un terzo degli adulti sono classificati come obesi, e meno di un terzo della popolazione fa regolare attività fisica nel tempo libero. E l'ipertensione è un altro esempio di "un disturbo correlato alla cardiopatia facilmente prevenibile, semplice da diagnosticare e poco costoso da trattare." Ad oggi, circa un terzo della popolazione statunitense (73 milioni di adulti) è iperteso, e un sesto degli adulti muore per complicanze dovute all'ipertensione, come descritto in dettaglio nel report IOM, afferma l'editoriale. "Le patologie cardiache croniche comportano un impatto negativo sulla salute di molti americani e del sistema sanitario nazionale. La riallocazione strategica delle risorse diretta alle comunità locali può fare in modo che un ampio numero di individui fruisca di un sostanziale miglioramento della qualità della vita. Piccoli cambiamenti possono fare una grande differenza," conclude l'editoriale.

 

Fonti

1. State of the heart in the USA. Lancet 2010; 375:697
2. Centers for Disease Control and Prevention. Health, United States, 2009. February 17, 2010. Available here
3. Institute of Medicine. A Population-Based Policy and Systems Change Approach to Prevent and Control Hypertension. Washington, DC: The National Academies Press, 2010. Available at here.


Link

Less is more: Small changes would improve heart-disease outcomes in US
Prevention Feb 25, 2010 18:30 EST
IOM report calls hypertension the "neglected disease"
[Hypertension > Hypertension; Feb 22, 2010]
Opportunity lost: 400 000 US CHD deaths predicted for 2010, as risk-reduction goals fall short
[heartwire > News; Feb 02, 2010]
Most Americans overweight, and one-third are obese: NHANES
[Lipid/Metabolic > Lipid/Metabolic; Jan 13, 2010]
Obesity overtakes smoking as health burden in US



Notizie tratte da heartwire un servizio di informazione professionale di www.theheart.org
Adattamento e traduzione a cura di SITeCS senza la supervisione del gruppo editoriale di www.theheart.org