SITeCSHeartwire
PUBBLICATO LO STUDIO ASTRONOMER: NESSUN RUOLO DELLE STATINE NELLA STENOSI AORTICA Lipidi/Metabolismo - 6 Gennaio 2010 - Manuela Casula - Comitato editoriale SITeCS Ottawa, ON - La riduzione dei livelli di colesterolo LDL non ferma la progressione della stenosi aortica nei pazienti con patologia valvolare aortica lieve o moderata, come mostrato in un nuovo studio [1]. I risultati di questo studio, il terzo a non dimostrare un beneficio della terapia ipolipemizzante nel contesto della stenosi aortica, confermano che le statine non dovrebbero essere usate per il solo scopo di ridurne la progressione, secondo i ricercatori. "I risultati sono deludenti," afferma il ricercatore principale, il Dr Kwan Leung Chan (Ottawa Heart Institute, ON), "ma sono coerenti con altri due trial randomizzati, lo studio SEAS e lo studio SALTIRE. Ma ora, con tre trial randomizzati-anche se si può criticare ciascun trial per alcune lacune-si può concludere che le statine non hanno un ruolo nel trattamento della stenosi aortica." Lo studio, noto come Aortic Stenosis Progression Observation: Measuring Effects of Rosuvastatin (ASTRONOMER) trial, è stato pubblicato on line il 4 gennaio 2010 in Circulation. Nessun effetto sulla progressione della stenosi aortica Parlando con heartwire, Chan ha affermato che un certo numero di studi epidemiologici hanno mostrato che i fattori tradizionali di rischio aterosclerotico sono anche associati alla presenza di stenosi aortica, e alcuni di questi fattori, come l'ipercolesterolemia o l'ipertensione, sono anche associati a una più rapida progressione della patologia. Inoltre, studi retrospettivi suggeriscono che i pazienti trattati con statine hanno tassi di progressione di stenosi aortica inferiori dei soggetti che non assumono ipolipemizzanti. Per tutte queste ragioni, è stato ipotizzato che trattare i pazienti con le statine possa bloccare la progressione di stenosi aortica. Nell' ASTRONOMER, i ricercatori hanno testato l'ipotesi su 269 pazienti con stenosi aortica lieve o moderata, non ancora indicati per la chirurgia valvolare e senza indicazioni cliniche per la terapia con statine. In totale, 134 pazienti sono stati randomizzati a 40 mg di rosuvastatina (Crestor, AstraZeneca) e 135 pazienti a placebo. Dopo un follow-up mediano di 3,5 anni, i livelli di colesterolo LDL si erano ridotti del 54,5%, da 123 mg/dL al basale a 56 mg/dL tra i soggetti trattati con rosuvastatina, mentre nel braccio placebo i livelli di LDL erano pressoché invariati. Il colesterolo HDL era lievemente aumentato tra i soggetti in rosuvastatina, un aumento statisticamente significativo se confrontato con il braccio placebo. Anche i livelli di proteina C-reattiva (CRP) diminuivano nei pazienti in statina, mentre aumentavano in quelli trattati con placebo. Nonostante i cambiamenti nei parametri lipidici e nella CRP, la progressione di stenosi aortica misurata dal gradiente di picco non era differente tra i due bracci di trattamento. Il gradiente di picco della stenosi aortica aumentava nei pazienti trattati con rosuvastatina, da 40,8 mm Hg al basale a 57,8 mm Hg alla fine del follow-up. Tra i pazienti in placebo, il gradiente di picco della stenosi aortica aumentava da 41,6 mm Hg al basale a 54,8 mm Hg. L'aumento annuale nel gradiente di picco della stenosi aortica era 6,3 mm Hg nel gruppo in rosuvastatina e 6,1 mm Hg nel gruppo in placebo (p=0,83). I ricercatori hanno anche esaminato gli effetti di rosuvastatina in end point pre-specificati in base alla gravità della stenosi aortica, all'età e alla gravità della calcificazione nella valvola aortica. Il trattamento con rosuvastatina non rallentava la progressione della stenosi aortica in nessuno dei sottogruppi. ASTRONOMER, SEAS e SALTIRE I risultati dell'ASTRONOMER, come ha notato Chan, sono in linea con quelli dei trial SEAS e SALTIRE, due studi precedentemente riportati da heartwire. Nel SEAS, la combinazione di ezetimibe/simvastatina (Vytorin, Merck/Schering-Plough Pharmaceuticals) non alterava significativamente gli outcome clinici in circa 1800 pazienti con stenosi aortica, e i ricercatori hanno mostrato che la terapia ipolipemizzante non era migliore del placebo nel ridurre l'end point composito primario di eventi alla valvola aortica e cardiovascolari. Nel SALTIRE, la terapia con alte dosi di atorvastatina (Lipitor, Pfizer) non ha interrotto la progressione della stenosi della valvola aortica calcificata. Ad heartwire, Chan ha fatto notare che questi trial differivano lievemente da ASTRONOMER, principalmente perchè essi includevano pazienti anziani, intorno ai 68 anni di età. Lo studio SALTIRE era inoltre piccolo, e includeva pazienti con valvola calcificata. Al contrario, l'età media dei pazienti nell'ASTRONOMER era 58 anni, e si pensava che un intervento nei pazienti più giovani potesse essere benefico picché la valvola non è così calcificata come nei pazienti anziani, anche se in questo caso non è stato così, ha affermato. Con tre trial a dimostrare l'assenza di beneficio, Chan ritiene possibile che i prossimi passi includano interventi farmaceutici nello sviluppo di trattamenti specificamente rivolti alla calcificazione.
Link ASTRONOMER published: No role for statins in aortic stenosis Lipid/Metabolic Jan 6, 2010 17:15 EST Osteoporosis drugs hint at slowing aortic-stenosis progression [Lipid/Metabolic > Lipid/Metabolic; Jul 20, 2009] Vytorin rides out choppy SEAS [Lipid/Metabolic > Lipid/Metabolic; Sep 02, 2008] Cardiologists put their oar into rocky SEAS and debate the results [Clinical cardiology > Clinical cardiology; Jul 24, 2008] Statin given for lipid indication seen to slow aortic-stenosis progression [heartwire > News; Jan 29, 2007] Statins do not halt progression of calcific aortic stenosis [heartwire > News; Jun 08, 2005] |
||||||
SITeCSHeartwire
|
Società
Italiana di Terapia Clinica e Sperimentale
|
![]() |